Con l’installazione Mondo Salato, Bahar ricopre di sale oggetti, abiti, storie di vita quotidiana per porre l’attenzione sulla propria memoria e sul ricordo dello spettatore in un gioco di corrispondenze e di rimandi tra passato e presente.
Il sale è un elemento primario che si usa quotidianamente in cucina ed è inoltre uno dei componenti del corpo umano.
Diverse sono le sue proprietà: si scioglie, dà sapore, disinfetta. Ha la caratteristica di cambiare il suo stato in base all’atmosfera e alle caratteristiche del luogo in cui si trova.
In occasione della mostra il pavimento dello spazio espositivo è stato completamente rivestito di sale a grani grossi che i visitatori possono calpestare, ascoltandone il suono stridente che ne deriva.
È il “rumore” del dolore delle ferite aperte, di un vissuto difficile, senza libertà, a cui l’artista in prima persona dà voce.