È da quarant’anni che la “Repubblica” Islamica Iraniana sta ledendo la libertà di pensiero dei suoi cittadini, del suo popolo. Mahsa Amini, una giovane donna, è morta dopo essere stata arrestata e picchiata dalla polizia solo perché non indossava correttamente il velo. Da quel 16 settembre 2022 migliaia di giovani e non, sono scesi in strada per protestare.
Gli iraniani uniti sotto il motto “donna, vita, libertà” stanno lottando per la libertà, contro la violazione dei diritti umani. Voci che vengono brutalmente represse con arresti, torture, impiccagioni, violenze… Un coro di solidarietà e protesta globale si è alzato affinché le comunità internazionali intervengano a tutelare gli iraniani.
C’è un modo di dire che porta alla luce questa aberrante situazione nella sua più cruente realtà: “Lavano i vestiti con sangue”. Il sangue versato non si può lavare, rimane indelebile come macchia immutabile nella coscienza di chi si è macchiato di tali crimini.